Opter Ensemble

Perché Opter Ensemble? Molta gente si sforza a cercare nella parola Opter anagrammi dei nostri nomi, acronimi o altro, ma il nome deriva molto semplicemente dalla denominazione paleoveneta del luogo al quale tutti e tre siamo particolarmente legati, ovvero Oderzo: una piccola città veneta in provincia di Treviso dalle origini molto antiche, il cui toponimo paleoveneto era Obterg e che in epoca romana divenne Opitergium, e poiché la nostra formazione è un trio che nasce attorno all’op. 40 di Johannes Brahms ecco come siamo giunti con un piccolo gioco di parole a Opter, un’unica parola che contiene la nostra terra (Oderzo), il nostro numero (“ter”) e il nostro inizio musicale (“op.” 40 di Brahms). Abbiamo inoltre pensato che è più corretto considerarci un ensemble, perché il nostro organico può variare a seconda delle occasioni, restringendosi al duo corno e pianoforte oppure violino e pianoforte, o immergersi in gruppi più grandi.

Sono ormai diversi anni che suoniamo insieme, e da ancora di più tempo ci conosciamo.

L’ambiente d’incontro fu quello della Fondazione Santa Cecilia di Portogruaro, famosa per i suoi corsi estivi e per il festival “Estate Musicale a Portogruaro”; furono anni di crescita e studio per tutti noi, durante i quali siamo entrati in contatto con direttori d’orchestra, solisti e cameristi di fama internazionale dai quali abbiamo potuto assorbire e imparare molto. L’amicizia che si formò in quegli anni è diventata motivo di ritrovo prima e curiosità musicale poi, e proprio in una delle giornate passate assieme decidemmo di leggere insieme per la prima volta Brahms, l’op. 40: capimmo subito che l’intesa c’era. Iniziammo le nostre carriere e contemporaneamente cominciammo a suonare assieme.

Guglielmo cominciava a suonare stabilmente in orchestra come primo corno, prima a Trieste al Teatro Verdi, poi a Milano al Teatro alla Scala e infine a Roma nell’orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Francesco intanto collaborava con i Solisti di Pavia e successivamente è entrato a far parte della Venice Baroque Orchestra, mentre Federico iniziò ad affiancare l’insegnamento come docente in conservatorio (Venezia, Trento e infine Udine) all’attività pianistica sia come camerista che come solista con diverse orchestre. Nello stesso periodo Francesco e Federico approfondivano assieme il repertorio per duo violino e pianoforte come allievi del Trio di Parma presso la Scuola internazionale di musica da camera di Duino, e Guglielmo e Federico si dedicavano al duo per corno e pianoforte, con un lavoro di ricerca che confluito nel disco “French music for horn and piano” pubblicato da Audite!.

Il primo concerto in trio arrivò poco dopo, in maniera inaspettata: Francesco e Federico avevano in programma un concerto a Venezia che prevedeva musiche per violino, clarinetto e pianoforte, ma dovendo sostituire all’improvviso il clarinettista pensammo che l’occasione fosse ottima per debuttare con il trio di Brahms, inserendolo in un programma che si apriva con brani per duo e dopo l’intervallo ci vedeva tutti e tre assieme per la prima volta. Era il 9 ottobre 2009 ed eravamo nella sala da concerto del Conservatorio “B. Marcello” di Venezia, la stessa sala in cui Francesco e Federico si erano diplomati qualche anno prima. Fu una bella “prima volta”, senza dubbio divertente e dopo quella giornata sbocciarono nuove idee e l’ensemble cominciò a prendere forma.

L’attività concertistica del trio iniziò dai cartelloni del Friuli Venezia Giulia e del Veneto, e poi un giorno Francesco ricevette una telefonata da Roma: era il CIDIM (Comitato Nazionale Italiano Musica) che ci annunciava di essere stati selezionati per un progetto sponsorizzato dalla Fondazione Friuli con l’obiettivo di lanciare giovani gruppi da camera. Fu un passo estremamente importante: ci permise di entrare in contatto con numerose realtà in tutto il mondo, farci conoscere e aumentare la nostra attività con tournée italiane, e concerti in Germania, Svezia, Albania, Turchia, Giappone e Cile.

I massimi capolavori per trio corno, violino e pianoforte sono due: oltre a Johannes Brahms vi è anche GyörgyLigeti. Questa pietra miliare del repertorio venne composta negli anni ’80 del XX secolo e l’ispirazione è chiara dal titolo dell’opera: “Hommage à Brahms” . È un brano dalle enormi difficoltà tecniche e musicali sia nelle parti singole che per insieme, e sebbene la partitura sembrasse inizialmente una fortezza inespugnabile non potevamo non affrontarlo. Attendemmo il momento giusto, con la parte sul leggio a ricordarci la sfida, sfida che una volta intrapresa richiese ore e ore di studio, sia individuali che d’insieme e che ci portò a un secondo debutto veneziano, come fu per Brahms: eseguimmo il trio di Ligeti nelle splendide sale Apollinee del Teatro la Fenice in un concerto in memoria del compositore ungherese, a dieci anni dalla sua scomparsa.

Gradualmente il nostro repertorio si è arricchito di nuove musiche composte da autori, che, nella scia di Ligeti, hanno voluto approfittare di questa formazione così particolare e poco sfruttata: abbiamo così avuto l’occasione di eseguire in prima assoluta i trii di Francesco Schweizer, Gianluca Cascioli, e Mario Pagotto. Abbiamo inoltre commissionato dei lavori di trascrizione di brani del repertorio sinfonico, come la serenata op. 11 di Brahms e il poema di R. Strauss “Till Eulenspiegels lustige Streiche” op. 28 arrangiati per noi da Daniele Zanettovich e Francesca Francescato.

Negli anni i legami tra di noi si sono fatti sempre più saldi, merito anche del tanto tempo passato assieme condividendo passioni comuni, come l’andare a sciare o il correre (Francesco e Guglielmo hanno anche corso una maratona insieme), oppure il Risiko! e le favolose “grigliate dell’argentino”, e quando siamo assieme ci è impossibile distinguere il lavoro dal tempo libero, perché le due attività sono ormai fuse: una prova diventa sempre l’occasione per un pranzo con le nostre famiglie e viceversa da una giornata di ritrovo assieme ritagliamo sempre del tempo per la musica.

Opter Ensemble:
Guglielmo Pellarin, corno
Francesco Lovato, violino
Federico Lovato, pianoforte

Web and social media:
Tiziana Tentoni | Classical Music Marketing Specialist
Photo shooting: Vittorio Battellini
Special thanks to Fazioli Pianoforti

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